Eduardo Quiles
Personaggio:
Elsa
Un caffé dove si riuniscono di notte gli artisti bohemienne. Sotto la luce di una lampada si vede un uomo che sembra un manichino e che sta leggendo il giornale, ignora completamente la stravagante donna che è in piedi davanti a lui e che si torce le mani con oche stralunati. Lei è esile ed elegante, de carnagione molto pallida. Ha gli occhiali e indossa un cappello ormai passato di moda.
ELSA: Se rieco a tranquillizzarmi e tu smetti de leggere il giornale, mi siederò... e ti dirò perchè sono venuta qui, nel tuo rifugio letterario... (Aspetta invano che lui chiuda il giornale e si siede). Questo biglietto che ho trovato sotto al cuscino mi ha lasciato senza fiato... (Tira fuori la nota e legge). O ce ne andiamo tutti e due o me ne vado da solo... (Pausa). Ecco la pistola che hai lasciato vicino al biglietto... (Tira fuori l'arma e la lascia sul tavolo). Ho queste parole marchiate a fuoco nella mente: O ce andiamo tutti o due o me ne vado da all'altro mondo? Veramente l'hai pensato? Ma che idea puoi avere di questa ex professoressa di letteratura? Tanti anni insieme, uniti nelle nostre follie erotiche, transformando le nostre depressioni in una società anonima, dividendo la stessa atmosfera di paranoia letteraria... e mostrando al mondo un' immaginazione socile che mai si era vista nelle coppie di poeti. Un monolocale, un solo letto, Mozart, candele, due scrivanie. Tu scrivi, io penso. Hai un'idea, la applaudo, immagino una nova metafora, applaudi tu. Mi leggi, ti leggo, sempre con una attitudine etica, dove la critica costruttiva era la raccolta di poesie era buona, con champagne... Nei caffè degli intellettuali ci ricevevano come se fossimo la coppia letteraria dell'anno... Tutto era perfetto, i nostri agenti ci svegliavano con le loro chiamate. Un libro contrattato lì, un altro là... E o improvvisamente... trovo questo biglietto e la pistola...(Pausa). O ce ne andiamo tutti e due o me ne vado solo...
(Si chiude in se stessa, appoggia il mento alla mano destra, fino a quando comincia una musica che la sorprende piacevolmente, si alza in piedi a canta).
Cosa è successo?/ Dì alla tua rondinella/ quale tempesta ha distrutto/ il tuo sogno creativo./ Siamo due lucciole senza luce/ in un bosco di fogli pieni di parole./ A volte sono un libro in bianco/ e tu una penna zigzagheante/ ed il tuo inchiostro mi ubriaca e mi feconda/ e illumina i miei versi/ lunghi e sottili come fili./ Se ti perdi,/ non ci sarà nessuna allodola che voli,/ nè aurora che brilli/ alle spalle del mare./ Sei qui, con la tua coppa,/ con la tua matita appuntita.../ a caccia di un' idea/ di un verso sfaccetttato e/ leggero come il fumo./ Con me, nella fuga/ c'è el compagno di viaggio,/ l'amico di letto e parole,/ colui che mi dà la mano/ quando non gliela chiendo,/ colui che feconda di sogni/ le mie notti insonni./ Questo sei tu/ il disegno carnale della mia migliore utopia./ Questo sei tu,/ il viaggiatore solitario/ nei miei viaggi bui./ Questo sei tu,/ un sorriso che non manca/ quando le lacrime/ spazzano via la mia libertà;/ questo sei tu,/ anche se solo sei lo specchio alleato/ dove non si affacceranno mai/ o fantasmi che mi tormentano./
(Cessa la musica, Elsa sembra sorprendersi della sua stessa canzone, abbozza un sorriso ambiguo e si siede mentre esclama:)
Smetti di nascondere il viso dietro al giornale e dimmi cosa è successo... Perchè devi andartene?. Perchè dobbiamo andarcene se la vita è un carnevale di baci, poesie e champagne? Perché ? E forse colpa mia? Mi leggono più di te ? Firmo più libri di te alle fiere ? I mass media mi intervistano più che a te? Oh amore mio! Parla... Parla... (Pausa). Parla o... (Fa il gesto di stracciare il giornale dietro al quale si nasconde lui). In questo stesso tavolo mi seducesti con una poesia d'amore... (Gli offre un garofano rosso di gambo lungo). Prendi, prendi... (Stringe le spalle e gesticola col fiore). Questa situazione che hai creato é così imbarazzante... così imbarazzante... che se stanno andando tutti. Sì non c'è quasi più nessuno nel caffè... Quasi nessuno! Così ora possiamo parlare. Porco! Sì, porco e io non lo sopporto più. Una coppia di poeti sociali? Una merda di poeti è quello che siamo! Agenti, interviste, riedizioni? Siamo dei fantocci di poeti, delle banderuole che cambiano etichetta come cambia el vento. Ora cosa di moda? Postmoderni, minimalisti, miniaturisti? Sempre alla ricerca del fuoco sacro della parola unica... Nessuna cadenza, nessuna emozione, una sintassi nuda... Che? E'la nostra ultima bandiera? Abbiamo pubblicato poco e male... E nel nostro fantastico nido de'amore c' è solo, questo! Spazzatura di versi vuoti... (Ironica). Un letto, due scrittori, Mozart, candele, champagne... Quanta energia sprecata per fingere... (Pausa). Ho sempre saputo che i tuoi scarabocchi sarebbero stati piu utili alla società come carta igienica... E in più, ti approffittavi di me... Merda! Non ti potevo parlare di una idea, di una intuizione, de un progetto di scrittura perché il giorno dopo scoprivo che lo avevi già fatto tuo, anche se, naturalmente, in modo incredibilmente maldestro... (Prende la bottiglia e si riempie un bicchiere). E non parliamo di quando ti scoprivo la mattina presto, in punta di piedi che frugavi fra le mie carte, (Cambia il tono). Il plagiatore... (Si alza in piedi). Signore e signore, vi presto il plagiatore numero uno... (Si lacia cadere sulla sedia). Nel mio letto avevo un delinquente delle lettere... Facevo l'amore con un contrabbandista del verso... (Beve). Riconosco che non riuscivo ad uscire dalla crisi... E pensai... che magari il mio odio potesse servire come valvola di sfogo preché il motore della mia immaginazione non funzionava... (Beve). Odio e amore sono fonti di energia... però tu sei il Signor Tonto dell'era moderna, nemmeno odiandioti riesco a tirar fuori qualcosa da te. Di che sei fatto? Di merda poetica? (Beve). Vuoi guardarmi in faccia? Perché non chiudi il giornale e ti fai vedere cosí come sei? No... non ne hai il coraggio.. però ora che siamo qui, uno di fronte all'altro, nel tuo "buco bohemienne"... io ti .... (Rilegge il biglietto). O ce ne andiamo tutti e due o me ne vado da solo... Gran figlio di puttana! Però, come ti è saltato in mente di scrivere questa bassezza e lasciare un'arma da fuoco lí al lato?... (Singhiozza). Avrai pensato: con un po'di fortuna questa individualista con i capelli corti e miope si fa saltare le cervella... (Pausa. Stupita). Ora capisco, stavi oraganizzando un assassinio... Ma sì (Si alza in piedi). siamo di fronte a un proggeto di crimine perfetto... (Si siede). Assasssino! Ora vedo chiaramente la tua logica criminale. (Pausa). Quest'angelo dell'avanguardia, con i suoi vestiti lunghi ed il suo cappello è capace di abboccare e tirasi un colpo. E' stata sempre un'eccentrica! (Prende il telefono). Chiamerò inmediatamente la polizia... (Fa un numero). Questura? Tenetevi pronti perché un ambulante delle arti sta facendo le prove di un crimine... (Abbassa). E guardami! (Accende una sigaretta). Magari... Ho letto male... Naturalmente!... Mi mancano tre diottrie... (Si mette gli occhiali e legge). O ce ne andiamo tutti e due o me ne vado da solo... (Pausa). No, non può essere... (Pausa). Vediamo un po'... Soggetto... "Tutti e due"... (Pausa). "ce ne" dativo etico... (Pausa). Abbiamo due proposizioni... No! Abbiamo una vigliaccata che debe essere punita... (Prende la pistola, prende la mira e spara all'uomo del giornale che si accascia sul tavolo. Silenzio, si guarda intorno e risponde). Sei tu amore mio?... Come ti è andata oggi?... Un ottimo lavoro? Sì, sì prendo un taxi e vengo a casa così tu mi leggi le tue nuove poesie... (Si alza, tira fuori nervosamente del denaro dalla borsa e getta delle banconote sulla vitttima metre dice:) Oggi... Non posso darle di più, grazie e a presto... Sì, a presto!... E adesso arrivederci, arrivederci...
(La donna esce dal caffè mentre la vittima si solleva, raccoglie il denaro, lo mette nel portafoglio. Si alzano le luci e l'uomo ritorna ad essere il manichino dell'inizio nascondendo il viso detro alle pagine del giornale).
Buio